martedì 24 aprile 2007

Ti vogliamo bene Teo!


Inoltre dimenticai la foto del suddetto esimio prof. Teodoro Carulli-Fisico. Ricordo quando si fece il riporto, quando ci fece perdere a Parigi, quando disse a Teresa "Tu te ne stai sempre appoggiata a 90° a un muro" oppure a Giulia "Io ti devo sfessare".......................FISICOOOOOO!?!?!?

Un E-DIOta patentato.....

Commovente. Come quando l' esimio professor Carulli chiese ad Antony: " dimmi un numero grande a piacere" e Antony giustamente: "12". Stavamo studiando analisi infinitesimale................Così mi sono sentito quando mi sono visto consegnare la fatidica licenza di guida (e avevo preso un marciapiede........). Ogni giorno che passa mi rendo sempre più conto che è vero che Dio ha un gtran senso dell' umorismo..........prendete l' ornitorinco.
PS: Luigi forse ci vediamo verso maggio.

sabato 21 aprile 2007

Agorà

Ah, la cosa più bella di aver dato questi esami è stato il rientrare a contatto con gli ambienti comuni degli studenti univesitari. Ricordo ancora con affetto quando il professor Vallarelli voleva cacciarmi dall'aula quando lui chiese: "Ragazzi, ma quali sono gli ambienti che usate oggigiorno per scambiarvi motti, battute, poesie, frasi? La vecchia agorà, in cosa si è trasformata oggi?" e io risposi: "Il bagno". Ebbene, nella spasmodica attesa delle 16:30, ora di inizio della prova, sono andato a studiare nella sala studio di ingegneria. Riporto fedelmente ciò che c'ho letto, tenete conto che ho letto una sola parete, quella che mi stava davanti, ma l'aula è arzigogolata e nasconde infiniti segreti...
1) Bravo coglione, tu studi e io ficco!!! (il monomaniaco)
2) Lasciate ogni speranza o voi ch'intrate (il classico)
3) È venerdì, sono le 20:00 e domani muoio (il drammatico)
4) La mamma di Luca (l'egocentrico)
5) Schizzo in due secondi (il bonifacio)
6) Che strapalle (il fantasioso)
7) *c'era disegnata una donna col cazzo* Trans-sistor, con calze a reti logiche, *e vicino c'era scritto: "Voi state male"* (quello che ha studiato troppo)

Purtoppo i bagni sono stati ristrutturati e alcune belle frasi sono andate perdute, ma una su tutte la ricordo con affetto:
"Ho preso un 27 e lo festeggio con una bella chilata di merda"
e sotto, un invidioso:
"Bravo, e ora rificcatela su pe'l culo"

Nella foto, soltanto alcuni di voi potranno riconoscervi i bagni della ragioneria di Venosa.

giovedì 19 aprile 2007

Telecomunicazioni


So che molti di voi non vedono l'ora che quest'uomo diventi il loro docente ma... credetemi più tempo passa e meglio è. Non per lui, sia chiaro, ma per i suoi colleghi...
In ogni modo oggi ho fatto il pre-appello. Tenendo conto che i pre-appelli post-pasquali sono una cosa indicibile (come cazzo fai a studiare per bene), non è andato male. Vi posterei il compito ma non c'ho voglia a mettermi a scriverlo nè c'ho lo scanner, perciò chi di voi verrà a Pisa il mese prox lo vedrà. A proposito, per quella testina di Pasquale: ME LO VUOI DIRE QUANDO CAZZO VIENI O DEVO ASPETTARE I PICCIONI VIAGGIATORI SUL BALCONE? No, è solo perchè ci sono le rondini che stanno facendo il nido sul balcone, e ogni giorno glielo devo rompere altrimenti poi mi smerdano. Avvertimi, perchè sto meditando di comprare un fucile per fare prima, e non vorrei essere causa di un'altra vittima sul posto di lavoro...
Madò e quante risate mi devo fare a vederti a lezione. Madò.
E ho pure saputo che l'anno prox il corso di analisi2 lo terrà un altro professore. Quello che m'ha bocciato 8 volte ad Algebra Lineare, per intenderci.
Diciamo che è un filo-filo-filo-filo-filo pignolo come docente, ma va beh.
Madò e come mi devo divertire...

mercoledì 18 aprile 2007

Giovanni Allevi

SashAll a Firenze, e senza parole.
1 ora di piano e sono senza parole.
Se poi aggiungiamo che il SashAll è in via Fabrizio De Andre', allora siamo al top.
Bisogna iniziare ad andare in giro con le brugole, non sono più i tempi in cui i cartelli delle vie venivano giù tirandoli un po'. Pace.

martedì 17 aprile 2007

Chi l'ha visto


Sempre per il discorso di prima, che la realtà può superare la fantasia più nera... Chi vi ricorda?
E pensate se avesse avuto anche un rastino che gli spuntava da dietro...

sabato 14 aprile 2007

Il numero 2


Tanto lo so che nessuno di voi ha mai visto "Il prigioniero", i nostri genitori non avevano ancora l'apparato riproduttivo sviluppato all'epoca, perciò, neppure come spermatozoi potevamo averla vista; però ai tempi della banda larga, dire "Televisione di merda, io non c'ero" è un discorso abbastanza ipocrita: basta spegnerla, e ficcare lo spinotto del modem al posto del doppino telefonico... È solo una questione di pigrizia (come fare la È, accentata e maiuscola).
Trama: un agente di un corpo speciale inglese si licenzia per un motivo ignoto, ma viene rapito e portato su un'isola, dove viene interrogato per ottenere "informazioni" (We want information, information, information!). L'idea non è proprio eccezionale, ma la realizzazione è magistrale: un'isola dove non esistono più i nomi (- I'm not a number! I'm a free man!!! - Ahahahah), dove tutto si può acquistare in "crediti", dove tutti si muovono e si comportano come automi, dopo le torture psicologiche a cui sono stati sottoposti...
Sembra un po' l'università.
Matricola 291627. Definiscimi la trasformata di Fourier.
No?
Tortura psicologica.
È fenomenale come certe volte la realtà assomigli alla fantasia più nera.
Scaricatevela e-Dioti.
Oppure possano i vostri peli pubici prendere fuoco.

giovedì 12 aprile 2007

Genealogia dell'e-Diota

1) Chi è l'e-Diota?
C'era un tempo in cui la gente viveva in piccoli assembramenti autosufficienti dette "poleis", tempi in cui gli esseri umani erano forgiati come il ferro e l'acciaio, tempi in cui parole come onore, rispetto, fratellanza e libertà avevano ancora un senso, tempi dove l'uomo poteva ancora chiamarsi tale.
Un bel giorno, a quei tempi, c'era un uomo in piazza, che si masturbava pubblicamente. Quando i funzionari dell'ordine, spinti dallo sdegno comune che quest'uomo causava, gli chiesero perchè mai avesse quel comportamento così poco consono rispetto a quelli che erano i canoni comuni del vivere sociale, l'uomo rispose: "Magari potessi saziare anche lo stomaco, semplicemente strofinandolo!".
Ebbene, in tempi in cui il carbonio ha sostituito il ferro, e i cristalli liquidi la carta, ebbene, ancora oggi nel sangue di taluni individui sono riscontrabili casualissime ricombinazioni di alleli, tali da ricreare in maniera molto simile il corredo cromosomico di quel famigerato immorale: costoro si possono fregiare del titolo di e-Dioti.
2) Dove si trova l'e-Diota?
Esistono luoghi sulla superficie terrestre in cui la particolare conformazione geometrica, elettromagnetica e astrale, ha fatto verificare una particolare concentrazione degli straordinari individui che stiamo analizzando:
Stonehenge, in Cornovaglia, non è altro che il tentativo di amplificare il potere attrattivo della congiunzione astrale-magnetica di quel luogo;
Le piramidi, che se si uniscono le punte secondo un ordine ben preciso si ottiene la scritta in ieratico: "Hittita puzzi";
L'isola di Pasqua, i cui abitanti sono tutti morti dalle risate immaginando per quanto tempo la gente si sarebbe fusa per capire perchè mai quelle facce fossero così deformate e dove gli sguardi convergessero asintoticamente.
Ma esistono un'infinità di altri luoghi, soltanto meno potenti e meno conosciuti, come alcune zone della faglia di sant'Andreas in California, le quattro panchine, e questo blog.
Ma, come potete facilmente arguire, siamo tutti misteriosamente attratti dai luoghi che ho qui citato: la verità, è che in ognuno di noi si cela un e-Diota, ma solo taluni individui, particolarmente virtuosi, riescono a mettere a tacere il demone strisciante della normalità e a dar libero sfogo alla loro vera natura e-Diotica.
3) Come riconoscere un e-Diota?
Un tempo ero tormentato da questa domanda, allora chiesi ad un uomo saggio come potessi riconoscere un'e-Diota. Egli mi disse: "La mela cade, l'abero resta". A quei tempi ero solo un povero allievo in cerca di conoscenza, perciò, non capendo subito cosa il maestro intedesse dire, gli chiesi: "E questo che accidenti significa?". Ed egli mi disse: "Non lo so, l'ho inventata sul momento".
Non ho mai trovato definizione migliore, e ringrazio ancora oggi Giancarlo Berardi per aver condiviso con me questa sua grande verità.