giovedì 14 giugno 2007

Che fare?

Ti svegli la mattina presto, dopo aver dormito in un groviglio di lenzuola sporche e sudate, ti guardi allo specchio, e decidi che prima o poi dovrai toglierlo di lì quello specchio, l'unico specchio che hai in casa.
Fai finta di lavarti, più per abitudine che per esigenza, prepari il caffè con la miscela costosa che t'ha lasciato la mamma del tuo coinquilino, sapendo che non ti farà effetto e che dovrai prenderne un altro al distributore automatico.
Ti tiri su a sforzo, infili un pantalone, e una maglietta pulita, tanto la riempirai di sudore con l'afa che c'è.
Arrivi in biblioteca, trovi un posto, ti siedi, chini la testa e studi.
Caffè, aria, e ristudi.
All'1 ti arriva un messaggio di un amico: "non vengo", l'avevo capito, pensi, e mangi un panino col salame, pieno d'olio, alla toscana. Almeno ti chiude lo stomaco.
Torni in biblioteca e studi.
Arriva il tuo amico, si siede accanto, fa due apprezzamenti sulle tipe e sull'esame che sta preparando, e si lamenta del non poterlo preparare insieme.
Tu sorridi, chini la testa, e studi.
Caffè, aria e studi.
Alle 8 andate a mensa, magari è anche buono il cibo, ma tu guardi l'acqua che ricicla l'orrenda fontana fuori dalla finestra.
Torni in biblioteca, studi fino alle 11, quando una voce gracchia dall'altoparlante: "Siamo in chiusura"
Ti rendi conto che non hai ripassato tutto il programma, e domani ti aspetta un testa a testa. Perciò prima di uscire dalla facoltà ti prendi l'ennesimo caffè al distributore.
Impari quasi ad apprezzarlo quel caffè, sempre meglio della miscela costosa che t'ha lasciato la mamma di un tuo coinquilino.
Tiri fuori una sigaretta da un pacchetto sgualcito, te l'accendi, e metti la strada di casa sotto i piedi.
È tardi, è buio, ma passi lo stesso dalla strada malfamata.
Senti un rumore dietro un angolo, dove ci sono sempre dei barboni.
Guardi in quanti sono, non si sa mai.
Ti accorgi che il rumore non è di un barbone, ma di una bicicletta.
E vedi un tuo vecchio conoscente, vicino la bici, che si buca.
Arrivi a casa, saluti i tuoi coinquili, scrivi un post sul blog e torni a studiare.

4 commenti:

Io sono il capostipite dei Baggins ha detto...

Forse crede di essere diventato una ruota di bicicletta, o l'ultima ruota del carro...

Io sono il capostipite dei Baggins ha detto...

Ci sarebbe da postare un pezzo con titolo "Ricorrenze ricorrenti" per il tuo passato genetliaco bro, dal momento che esso è ricorso ed è ricorso anche il fatto che mi è ricorso in mente il giorno dopo, ma correva troppo e non sono riuscito ad acchiapparlo, ma giorno più giorno meno la sostanza annuale non cambia, e figuriamoci in confronto all'eternità. Auguri.

Luigi l'appeso ha detto...

Eh, brutti scherzi fa la testa.
Come pensare.
Bye

Anonimo ha detto...

Mi fai temere sempre più per il mio futuro..e che cazzo!